Cresce la mobilità sanitaria in Italia
Sempre più italiani viaggiano da una regione all’altra per ricevere cure mediche di alta qualità. Nel 2022, la mobilità sanitaria interregionale ha raggiunto la cifra record di 5,04 miliardi di euro, segnando un aumento del 18,6% rispetto all’anno precedente. Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto si confermano le principali destinazioni, attirando la maggior parte dei pazienti in cerca di cure specializzate. Tuttavia, questo fenomeno evidenzia anche un forte squilibrio tra Nord e Sud, con molte risorse economiche che lasciano le regioni meridionali per essere spese altrove.
Perché si sceglie di curarsi altrove?
La Lombardia si distingue per l’attrazione di pazienti provenienti da altre regioni, con il 22,8% della mobilità sanitaria nazionale. Molti si spostano per ricevere trattamenti oncologici e ortopedici in centri di eccellenza. Tuttavia, dietro questa tendenza si nasconde anche una crescente sfiducia nei confronti della sanità locale. Per affrontare il problema, la Regione Lombardia sta collaborando con le amministrazioni del Sud per rafforzare la fiducia dei cittadini nei propri servizi sanitari. Inoltre, si cerca di sensibilizzare i pazienti sul fatto che, in molte situazioni, possono ricevere cure di pari livello anche nella loro regione di residenza.
Il ruolo della sanità privata
Un aspetto significativo del turismo sanitario è il crescente peso delle strutture private accreditate. Secondo il Report Gimbe sulla mobilità sanitaria 2022, il 54,4% dei ricoveri fuori regione avviene in cliniche private, con percentuali particolarmente alte in Lombardia (71,4%), Puglia (70,7%) e Lazio (62,4%). Questo fenomeno solleva interrogativi sulla necessità di potenziare la sanità pubblica per garantire cure di qualità accessibili a tutti, indipendentemente dalla regione di residenza.