Un’Italia divisa nella sanità
L’Italia dovrebbe avere un sistema sanitario equo per tutti, ma la realtà è diversa. Un’analisi della Fondazione Gimbe evidenzia una forte disparità tra Nord e Sud. Le regioni settentrionali offrono cure migliori e tempi di attesa più brevi, mentre il Mezzogiorno soffre di carenze strutturali e organizzative. Questo squilibrio ha un impatto diretto sulla vita dei cittadini, costretti spesso a spostarsi per ricevere cure adeguate. (gimbe.org)
Viaggi forzati per ricevere cure
Nel 2022, la mobilità sanitaria interregionale ha raggiunto i 5,04 miliardi di euro, con un aumento del 18,6% rispetto all’anno precedente. Questo dato non rappresenta solo un costo economico, ma racconta la storia di migliaia di pazienti che devono lasciare la propria regione per ottenere cure migliori. Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto sono le principali destinazioni di questa migrazione sanitaria, mentre il Sud continua a perdere risorse senza riuscire a migliorare i propri servizi.
Un diritto che diventa un lusso
La salute dovrebbe essere un diritto garantito a tutti, ma per molti italiani sta diventando un privilegio. La necessità di spostarsi per ricevere cure mette in difficoltà soprattutto chi ha meno possibilità economiche, aumentando le disuguaglianze sociali. Per risolvere questa crisi, è fondamentale investire nel potenziamento delle strutture sanitarie del Sud, riducendo il divario con il Nord e garantendo un accesso equo alle cure.