Un progetto innovativo per la scienza
La ricerca sul cervello compie un enorme balzo in avanti grazie al progetto Mnesys. Avviato nel 2022 con un finanziamento di 115 milioni di euro dal PNRR, il programma ha recentemente ampliato la sua rete a 90 centri di ricerca e coinvolge ben 800 scienziati. Questo lo rende la più grande iniziativa europea dedicata allo studio delle neuroscienze.
Gli esperti si sono riuniti a Genova per il terzo meeting annuale, durante il quale sono stati presentati nuovi progressi e 100 progetti aggiuntivi, finanziati con 23 milioni di euro attraverso bandi a cascata.
Nuove ricerche per la salute cerebrale
Mnesys affronta molteplici aree di studio, tra cui la prevenzione dei danni cerebrali nei neonati prematuri. Un team dell’Istituto G. Gaslini di Genova sta analizzando l’impatto dell’alimentazione sulla maturazione cerebrale, studiando gli effetti di diverse diete ricche di antiossidanti su questi bambini vulnerabili.
Parallelamente, l’Istituto Mario Negri di Milano sta lavorando su un modello innovativo per studiare l’Alzheimer. Utilizzando cellule di pazienti con demenza, i ricercatori stanno creando mini-cervelli in laboratorio, permettendo di testare nuove terapie in modo più accurato e sicuro.
Un futuro di nuove scoperte
Un’altra ricerca dell’Università di Sassari si concentra sul riconoscimento delle espressioni facciali, un’abilità compromessa in malattie come il Parkinson e l’Alzheimer. Studiare questo aspetto potrebbe portare a nuove strategie per migliorare la comunicazione nei pazienti affetti da queste patologie.
Mnesys non si ferma solo alla ricerca teorica: il progetto mira a trasformare queste scoperte in benefici concreti per la società. “L’obiettivo è migliorare la qualità della vita grazie alle nuove tecnologie”, afferma Enrico Castanini, presidente di Mnesys.
Fonti: ANSA