Divisioni Sindacali e Conseguenze
Il contratto del comparto Sanità 2022-2024, che avrebbe coinvolto oltre 580mila lavoratori tra infermieri, tecnici e personale non medico, non è stato firmato a causa di profonde divisioni tra i sindacati.
Nonostante un aumento medio mensile previsto di 172 euro, la mancata maggioranza necessaria per la rappresentanza ha rinviato tutto a data da destinarsi.
Questo ritardo compromette anche l’avvio della prossima tornata contrattuale per il triennio 2025-2027, già supportata da nuovi fondi stanziati.
Punti di Vista dei Sindacati
La reazione dei sindacati riflette visioni discordanti. Per il Nursind, la mancata firma rappresenta un’occasione persa per migliorare le condizioni lavorative e procedere con le negoziazioni future.
La Cisl-Fp, invece, critica aspramente chi ha bloccato l’accordo, sottolineando come gli aumenti previsti e le nuove tutele avrebbero portato un concreto riconoscimento economico a chi opera in prima linea.
D’altra parte, Uil-Fpl e Cgil evidenziano come le risorse messe a disposizione siano del tutto insufficienti, lasciando i lavoratori con incrementi salariali irrisori rispetto alla mole di lavoro.
Prospettive e Sfide Future
La situazione rimane incerta. Secondo Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, la mancata intesa rappresenta un passo indietro per il settore.
Le difficoltà a convocare nuovi incontri, aggravate dalle imminenti elezioni delle Rsu, potrebbero ritardare ulteriormente una soluzione.
Tuttavia, il contratto proposto includeva importanti innovazioni, come il miglioramento delle indennità e strumenti per la sicurezza sul lavoro, che potrebbero costituire una base per future trattative.