Un’intesa storica per un futuro più sicuro
Dopo tre anni di confronti intensi e un’ultima trattativa durata quasi 24 ore, i Paesi membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno raggiunto un accordo preliminare per migliorare la gestione delle future pandemie. L’obiettivo è creare un sistema globale più rapido, efficiente e resiliente. Il testo definitivo sarà approvato a maggio durante l’Assemblea mondiale della sanità.
Il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Ghebreyesus, ha parlato di un traguardo significativo. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha definito l’accordo “una decisione cruciale” per rafforzare la protezione sanitaria globale.
I nodi ancora da sciogliere
Nonostante l’entusiasmo, ci sono questioni ancora aperte. Il punto più discusso riguarda la condivisione delle tecnologie sanitarie – come vaccini e farmaci – con i Paesi in via di sviluppo. Durante la pandemia di Covid-19, molte nazioni povere hanno avuto difficoltà ad accedere alle risorse, mentre i Paesi ricchi accumulavano le dosi disponibili.
I Paesi latinoamericani chiedono che il trasferimento di tecnologie sia facilitato, ma molte nazioni industrializzate vogliono mantenerlo su base volontaria. Questo tema resta uno degli ostacoli principali all’approvazione definitiva del piano.
Un equilibrio ancora da trovare
Secondo Gianni Rezza, esperto di sanità pubblica, il compromesso tra Paesi ricchi e poveri non è ancora stato raggiunto. Da un lato si chiede ai Paesi con meno risorse di migliorare i sistemi di sorveglianza, essenziali per rilevare nuove minacce sanitarie. Dall’altro lato, però, si fatica ad assicurare loro l’accesso equo ai prodotti sanitari.
L’accordo rappresenta un primo passo verso una risposta globale più coordinata. Ma la vera sfida sarà metterlo in pratica in modo efficace e giusto per tutti.
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Articolo originale ANSA – https://www.ansa.it