Un fenomeno preoccupante
Il 12 marzo si celebra la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita nel 2022. Nonostante gli sforzi, le aggressioni al personale sanitario restano un problema grave.
Secondo l’Inail, tra il 2019 e il 2023, si sono verificati quasi 12.000 infortuni legati a violenze sul lavoro nel settore sanitario, con una media di 2.000-3.000 casi all’anno. Questi dati potrebbero essere sottostimati a causa di una possibile sotto-denuncia degli episodi meno gravi. Le professioni più colpite sono quelle degli infermieri, seguite dai medici e dagli operatori socio-sanitari.
Le iniziative istituzionali
Per affrontare questo fenomeno, il governo ha adottato diverse misure. Nel 2022 è stato istituito l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Inoltre, nel novembre 2024, è stata approvata una legge che prevede l’arresto in flagranza differita per chi aggredisce operatori sanitari e multe fino a 10.000 euro per danneggiamenti. Sono stati anche rafforzati i presidi di polizia negli ospedali, grazie alla collaborazione tra i ministeri competenti.
La campagna di sensibilizzazione
Per sensibilizzare l’opinione pubblica, il Ministero della Salute ha lanciato la campagna “Ti ha salvato. Ti salverà ancora”, diffusa attraverso i social media. L’obiettivo è promuovere il rispetto e la gratitudine verso chi opera nel settore sanitario, sottolineando l’importanza del loro ruolo nella società. Questa iniziativa mira a ridurre gli episodi di violenza e a creare un ambiente di lavoro più sicuro per tutti gli operatori.