Il PNRR e il Ruolo delle Cot
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’opportunità storica per riformare l’assistenza sanitaria in Italia. Al centro di questa trasformazione ci sono le Centrali Operative Territoriali (Cot). Queste strutture sono concepite come hub strategici per il coordinamento tra ospedali, medici di famiglia, assistenza domiciliare e servizi sociali. L’obiettivo è attivare almeno 480 Cot pienamente funzionanti entro il 31 dicembre 2024. Il governo ha già raggiunto il target minimo europeo, assicurando il versamento della settima rata del PNRR pari a 18,3 miliardi di euro. Tuttavia, restano aperte questioni cruciali, come la distribuzione regionale delle Cot e la loro effettiva operatività.
Carenza di Personale Infermieristico
La crisi del personale sanitario, in particolare quella infermieristica, minaccia il successo delle Cot. Secondo l’Agenas, per far funzionare le Cot servirebbero da 2.400 a 3.600 infermieri di famiglia e di comunità. Questa cifra è ben lontana dalle risorse attuali. In Italia ci sono solo 6,5 infermieri ogni 1.000 abitanti rispetto alla media OCSE di 9,8. La grave carenza rischia di compromettere la qualità dei servizi sanitari. Le cause sono molteplici: basso numero di laureati, scarsa attrattività della professione e difficoltà di trattenere i professionisti nel Servizio Sanitario Nazionale.
Sfide e Prospettive
Nonostante i progressi compiuti, le Cot rischiano di diventare “scatole vuote” senza il personale adeguato. Per affrontare questa situazione, è necessario un impegno politico e finanziario per rilanciare la carriera infermieristica. Solo così si potrà garantire un’eredità duratura del PNRR. Come sottolinea Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, il successo del piano non si misura solo nel rispetto delle scadenze. La vera sfida è ridurre le disuguaglianze territoriali e migliorare l’assistenza sanitaria per tutti i cittadini. Le riforme devono tradursi in benefici concreti per la salute pubblica.